
«Nella giurisprudenza più recente» spiega Pietro Tasca di Amministrazioni Tasca «la sostituzione del vecchio citofono con un videocitofono non è più considerata un’innovazione ‘gravosa o voluttuaria’, che richiederebbe una delibera votata dalla maggioranza dei partecipanti con almeno 667 millesimi.
È ormai pacifico che si tratti di un aggiornamento tecnologico dell’impianto preesistente, finalizzato anche a migliorare la sicurezza e la funzionalità del condominio. È cioè un intervento di manutenzione straordinaria. E come tale, per deliberarlo in seconda convocazione (che è la più comune), è necessaria una maggioranza dei voti dei presenti in assemblea che rappresenti almeno la metà del valore dell’edificio (500 millesimi).
La delibera è vincolante per tutti i condòmini, inclusi quelli che hanno votato contro o erano assenti».