
«Sono una vostra appassionata lettrice dal 2011 quando ho comprato, insieme a mio marito, la nostra prima casa. Sono passati più di 10 anni, sono nate due bimbe e la casa è diventata troppo stretta, sicché ne abbiamo a lungo cercata una nuova fino a quando, circa due anni fa, l’abbiamo finalmente trovata in un quartiere della prima periferia di Bologna.
Ci siamo quindi imbarcati in una ristrutturazione completa, con l’aiuto dell’ingegnera edile Elisabetta Massa che avevo visto segnalata proprio sulla vostra rivista. La casa di 150 mq aveva gli spazi che cercavo: tre camere da letto comode, una sala e una cucina separate, un ingresso, due bagni e il valore aggiunto, ovvero la possibilità di convertire il vecchio cucinino in uno studio per lavorare da casa!
Abbiamo deciso di apportare modifiche ridotte alla planimetria, sia per ragioni di contenimento dei costi, sia perché la distribuzione degli spazi era già adatta alle nostre esigenze. Il più grosso cambiamento è stato spostare la cucina dal classico cucinino anni ’60 al tinello, per poi aprire una porta tra tinello e sala, in modo da rendere più fluida la zona giorno. Il vecchio cucinino è diventato lo studio di cui tanto sentivamo la mancanza nella vecchia casa.
Per quanto riguarda le finiture, abbiamo posato in tutta la casa tranne nei bagni un parquet in rovere a spina e abbiamo giocato un po’ con i nostri colori preferiti: la palette è sui toni dell’azzurro/blu e del rosso, con tocchi di giallo.
I mobili sono un mix di arredi vintage, Ikea e qualche pezzo di design (soprattutto le luci, per le quali ho una passione). Abbiamo riutilizzato in parte i nostri arredi precedenti e abbiamo salvato una libreria “svedese” che era già presente in casa e di cui mi sono innamorata a prima vista, spostandola dalla sala all’ingresso.
Un grande grazie per avermi fatto compagnia in questi anni, attraverso due case (e due figlie), la lettura di CasaFacile è stata uno dei miei momenti di benessere e mi ha sempre dato tante idee e ispirazioni. Un carissimo saluto a tutta la Redazione da Chiara!».
Qui sotto la descrizione più dettagliata degli ambienti e degli arredi della nuova casa di Chiara:
INGRESSO. Sono stati mantenuti i varchi già esistenti, riproporzionando però le dimensioni delle porte che davano verso la sala e verso quello che era il vecchio tinello (ora cucina). Per dare più luce si è optato per una pittura color tortora che accoglie la libreria vintage “svedese” acquistata dalla precedente proprietà.
Sulla parete opposta alla libreria una panchetta Maisons du Monde, uno specchio rotondo Oca Nera rosso e applique Las Sola (modello Emyr Moderne LED), sempre in versione rosso e oro per riprendere il colore dello specchio. A soffitto, faretti su binario Rossini Manuka.
SALOTTO. La sala prima era un ambiente separato: per rendere più comoda e vivibile la zona giorno è stato aperto un varco tra sala e l’attuale cucina, ora divisa con una porta scorrevole in vetro serigrafato. La sala prende luce da un’ampia porta finestra sul fondo della stanza che consente l’accesso al balcone. La zona pranzo è arredata con tavolo Artù di Miniforms, sedie Cream di Calligaris (due senape, due rosse e due grigie) e lampadario Zettel ‘z di Ingo Maurer.
Nella zona living ci sono: divano Ditre Italia modello Krisby, carrello vintage Alvar Aalto (che era dei suoceri di Chiara) con sopra la lampada Jurassic Lamp di Seletti e, dall’altro lato del divano, libreria Sapiens di BBB Italia. Sulla parete opposta alla finestra, madia Fragile di Minotti Italia laccata rossa.
«Sulla credenza c’è la macchina da scrivere di mia nonna, che era segretaria alla Ducati» racconta Chiara. Di fronte al divano, incorniciata dalle due porte, parete attrezzata in legno laccato bianco con inserti color pavone. Davanti al divano, tavolino basso ovale Ikea. A soffitto, faretti su binario Rossini Manuka (gli stessi dell’ingresso), sopra il divano due applique Artemide Mesmeri.
LA CUCINA è attrezzata su due lati paralleli: da un lato i fuochi, dall’altro il lavabo; sul lato corto, a fianco della porta finestra, è stato posizionato un frigo all’americana a libera installazione. La cucina è stata realizzata da Cucine Schmidt Bologna con pannelli in due colori (bianco e un color grigio-verde-azzurro), piano in composto di quarzo.
La cucina nasconde, in un’armadiatura profonda, una zona lavanderia attrezzata con lavatrice e asciugatrice e con mensole. A soffitto, lampadario Kartell; sopra la porta, orologio a cucù Guzzini.
LA CAMERA MATRIMONIALE ha mantenuto forma e dimensioni originali. È arredata con un letto con base contenitore (Merkurio di Flou), accanto due comodini spaiati: uno componibile Kartell con ruote (vintage, dei suoceri), l’altro è Vikhammer di Ikea colore blu.
«Sulla testata del letto, abbiamo fatto dipingere un rettangolo in vernice grigio perla, stesso colore delle pareti della sala, e al suo interno abbiamo appeso due stampe di Riccardo Guasco, L’apostrofo verde e Le palle piene». Il lampadario a soffitto è Random Light II di Moooi, versione grande.
Sulla parete opposta al letto c’è una doppia cassettiera Ikea Malm in rovere e sopra è stato ripreso il tema del ‘tondo’ con due cerchi, uno blu più grande e uno giallo più piccolo, con al centro pecchio rotondo Ikea Stockholm in rovere.
LE CAMERETTE La camera di Matilde ha mantenuto forma e dimensioni originali. La parete del letto è decorata con carta da parati genere planetario, acquistata su Photowall. Letto Släkt e armadio Pax, entrambi di Ikea. La camera di Olivia è stata arredata “riciclando” i mobili della precedente cameretta comune alle bimbe, tutti Ikea. Il lampadario a soffitto è un paralume Origami corallo sfumato comprato su Etsy, le due teste trofeo di elefante e renna sono in crochet.
I BAGNI Qui si è cercata l’uniformità cromatica, pur scegliendo rivestimenti diversi, puntando sui toni dell’azzurro e del legno. In entrambi è stato posato a pavimento un gres porcellanato bianco (Ceramica Valsecchia). Nel bagno della zona notte il rivestimento a parete è di ceramica a mattonelline (Country Ash Blue di Equipe Ceràmicas); sul piano in legno, sono posati due lavabi a coppa; sopra i lavabi, specchi rotondi Maisons du Monde e applique Mini Glo Ball di Flos.
«Il quadretto è il mio preferito: è una stampa di Giselle Dekel e si chiama Nothing Goes My Way» racconta Chiara. Nel secondo bagno, a parete rivestimento Dom Ceramiche Lipari nei colori acqua naturale e sale; mobile bagno monoblocco con lavabo semi incassato e specchio rettangolare. A soffitto, lampada Las Sola in legno.
IL DISIMPEGNO I vecchi armadi a muro anni 60 (con finitura originaria in legno scuro e pannelli beige) sono stati conservati perché in buone condizioni e ridipinti in color tortora con profili e pomelli rossi.
LO STUDIO «Qui abbiamo fatto realizzare dal falegname una lunga mensola-scrivania che corre su tutta la parete lunga e consente di allestire due postazioni lavoro. Sopra abbiamo montato i pensili della vecchia cucina, in laccato bianco, per documenti e oggetti vari» spiega Chiara. La lampada da studio sulla scrivania è Maisons du Monde.