
Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto si sono conosciute da studentesse al Politecnico di Milano e da quasi 20 anni costituiscono un’affiatata e prolifica coppia professionale.
Che cosa apprezzate di più una dell’altra, sotto il profilo lavorativo e della creatività? «lo e Chiara siamo diverse ma complementari – dice Arianna. Il background e i riferimenti sono gli stessi (sono entrambe laureate in Design, ndr) e si arricchiscono delle passioni dell’una o dell’altra. Ci muove la curiosità, unita al desiderio di esplorare nuovi codici mantenendo però un nostro linguaggio riconoscibile».
Il vostro studio oggi conta 15 persone. Come si fa impresa conservando la creatività? «Siamo due menti creative – racconta Chiara – e crediamo fortemente che il dialogo e lo scambio generino quella scintilla che porta alle idee migliori. Coordiniamo un team di professionisti tra architetti, designer e interior designer ma anche grafici, illustratori e fotografi – fondamentali per rifinire e tradurre in immagini il nostro lavoro – gravitano intorno al nostro studio, sui generis e certamente a tutto tondo».
Che cosa consigliereste a un giovane studente di design in cerca di ispirazione? «Non esistono ricette per la creatività e a chi è all’inizio (anche se in questo campo si è sempre all’inizio, forse è questa la prima regola della creatività) consiglieremmo di fare le cose, di progettare per il piacere di farlo, o per divertirsi anche, senza pensare a che cosa porterà quel progetto, alla fama, al consenso… anche e soprattutto in questi tempi di strapotere dei social media».
Testi di Claudio Malaguti