casa-a-1-euro:-una-possibilita-da-scoprire

Lanciata nel 2008 per il comune di Salemi, in provincia di Trapani, l’iniziativa delle case a 1 euro si è diffusa in molte parti d’Italia con l’idea di impedire lo spopolamento dei borghi più isolati. In pratica chi ha una casa in un borgo, magari seconda casa su cui paga l’Imu e non ha possibilità di utilizzarla né di manutenerla, può aderire all’iniziativa del Comune, che indice un bando con cui propone case a 1 euro. Il consiglio è di farsi seguire da un notaio per comprendere bene cosa richiede il bando e quali sono gli obblighi dell’acquirente. Il notaio controllerà nei pubblici registri che non ci siano ipoteche o pignoramenti.

DOVE SONO LE CASE A 1 EURO?
Molte si trovano in Sicilia, dove è nata l’iniziativa, ma ormai ce ne sono in tutta Italia, da Sud a Nord. Sul sito casea1euro.it è disponibile una mappa dei Comuni che le offrono e si può acquistare un ebook di guida. Anche i portali di annunci come Immobiliare e Idealista a volte le segnalano. Si tratta quasi sempre di case fatiscenti che richiedono ristrutturazioni importanti.

CI SONO ALTRI COSTI?
Anche se la casa viene acquistata a 1 euro, si devono pagare le imposte catastali e il notaio fa il preventivo preciso. «In linea generale si può dire che le imposte come seconda casa sono: imposta di registro 9% sulla rendita catastale rivalutata, imposta ipotecaria €50 e imposta catastale €50; come prima casa sono: imposta di registro 2% (con il minimo di €1.000) sulla rendita catastale rivalutata, più sempre imposta ipotecaria €50 e imposta catastale €50» spiega Francesco Santopietro, notaio a Milano.

Per fare un esempio, se il valore catastale è €20.000 si pagheranno €400 come prima casa e €1.800 come seconda, più le spese fisse di bollo e la parcella del notaio.

A volte il Comune chiede una polizza fideiussoria come impegno dell’acquirente a ristrutturare; la polizza deve durare fino alla fine dei lavori. Per valutare l’avventura di una casa a 1 euro, quindi, è necessario mettere a budget questi costi più un preventivo realistico per la ristrutturazione, sapendo che spesso si tratta di case in borghi senza servizi e a volte non facili da raggiungere.

CHE OBBLIGHI HA CHI COMPRA CASA A 1 EURO?
Si deve presentare un piano di ristrutturazione dettagliato, in genere entro un anno dall’acquisto, bisogna provare di avere la disponibilità finanziaria e rispettare il tempo entro cui completare i lavori, che in genere è di 3 anni.

LE CASE ALL’ASTA A SAMBUCA
Il Comune di Sambuca, in provincia di Agrigento, in una zona collinare con vista sul Lago Arancio, a una trentina di chilometri dal mare di Sciacca, propone un’asta per case a 3 euro. Sul sito » comune.sambucadisicilia.ag.it si possono vedere le case in vendita, fra le strade acciottolate del quartiere saraceno.

Si partecipa all’asta con offerte in busta chiusa, che vengono aperte e valutate da un giudice; è richiesto un deposito cauzionale di 5.000 euro, che verrà restituito nel caso in cui non si vinca l’asta; se si vince, il deposito sarà parte del pagamento.

Le foto della gallery mostrano una ristrutturazione proprio a Sambuca.

RECUPERARE È SOSTENIBILE!
Tra le mura del borgo storico di Sambuca, in un’architettura primi ’900, questo alloggio di 135 mq su 3 livelli era in stato di abbandono: solai crollati, umidità diffusa, impianti inesistenti. Studio Didea, coinvolto nel progetto da Airbnb, ha ricucito il presente al passato rispettando la grammatica originaria della struttura e disegnando nuovi spazi sviluppati su tre livelli, essenziali e aperti.

«Il recupero dell’esistente è già di per sé un atto sostenibile» dice Nicola Andò, co-fondatore di Didea «e qui abbiamo lavorato con artigiani locali e materiali del territorio, dando nuova vita a un’architettura vernacolare, espressione autentica di questo luogo, che ora può continuare a raccontare la propria storia attraverso l’esperienza dell’abitare».

IDENTITÀ RINATA
Gli ambienti a volte, le camere passanti e i solai in legno sono stati mantenuti, valorizzando l’identità tipologica dell’edificio. Ma gli spazi sono stati riconfigurati creando ambienti fluidi, funzionali e intuitivi, pensati per accogliere viaggiatori da tutto il mondo in equilibrio tra linguaggio contemporaneo e identità del luogo. La luce naturale è stata usata come elemento progettuale: di qui la scelta della lamiera filtrante per le scale, delle superfici traslucide per le porte interne e degli specchi.

MINIMALE MA ACCOGLIENTE
La presenza dei colori brillanti sottolinea i passaggi e le scale, ma costruisce anche un linguaggio estetico al tempo stesso pulito e ‘caldo’. Gli angoli funzione sono risolti con scelte essenziali: un materasso sul soppalco, un’asse su misura per la zona studio.

a cura di Costanza Filippi – progetto Studio Didea – foto Chiara Zalla