ci-vuole-un-fiore-(anche-in-cucina!):-la-carota-selvatica

Questa rubrica nasce dall’incontro fra Alice e I Tempestas: ogni mese sceglieranno un fiore edulo, lei ne parla dal punto di vista botanico e loro lo usano come ingrediente per una ricetta. Qui scopriamo che i fiori della Carota selvatica, fritti in pastella e accompagnati dalla salsa ai mirtilli, sono un piatto super sfizioso!

Nel linguaggio dei fiori la Carota selvatica (Daucus carota) rappresenta la visione limpida, la capacità di vedere oltre ciò che appare. Comunemente detta anche ‘Merletto della Regina Anna’, fiorisce senza clamore disegnando nell’aria ombrelli bianchi come ricami. Nutre gli insetti e si inchina al vento con grazia antica: la Carota selvatica è infatti l’antenata della Carota che tutti conosciamo. Resistente, adattabile, generosa, è una delle prime piante che impariamo a riconoscere nelle passeggiate di campagna.

La sua infiorescenza, che sboccia da maggio a ottobre, è composta da piccoli fiori bianchi disposti a ombrello, spesso con un fiore centrale porpora che guida gli impollinatori. E se la sua bellezza incanta i margini dei campi, il suo sapore sa sorprendere anche in cucina; i fiori si possono aggiungere freschi alle insalate per portare eleganza e un tocco piacevole ai piatti, o friggere in pastella, trasformandoli in deliziosi bocconi croccanti. Puoi usarli per decorare vellutate e dolci (ma anche i tuoi piatti estivi), o tritarli per arricchire salse, burri aromatizzati.

Anche le foglie basali si consumano crude in primavera, mentre la radice, più chiara e meno dolce della Carota coltivata, si cuoce per aggiungerla a zuppe, stufati o creme. I semi, raccolti in autunno, sono ricchi di oli essenziali e si usano per preparare liquori digestivi, infusi e oli cosmetici.

La Carota selvatica in fitoterapia è poi apprezzata per le sue proprietà toniche, vitaminiche, depurative e cicatrizzanti. È utile anche per la salute della pelle, della vista e dell’apparato digerente. Forse non sapevi che l’estratto di radice entra nelle creme solari e nei prodotti antiossidanti, per la sua capacità di proteggere dai raggi UV e donare alla pelle splendore naturale. Insomma, si ha la conferma di ciò che le nostre nonne già sapevano: le carote, anche quelle selvatiche, fanno bene alla vista e all’abbronzatura!

LO SAPEVI CHE… La Carota selvatica è una pianta preziosa ma non va confusa con la tossica Cicuta (Conium maculatum), della stessa famiglia. Per distinguerle: la Carota selvatica ha spesso, non sempre, un fiore centrale porpora. Ha fusto verde e peloso, foglie profumate di Carota e una radice giallognola; la cicuta ha fusto liscio con macchie violacee, odore sgradevole e radice bianca e maleodorante. Nel dubbio, non raccoglierla: sicurezza e conoscenza vanno sempre di pari passo.

Frittelle di fiori di Carota selvatica

di @i_Tempestas ovvero Fabrizio Maggiulli e Giovanni Montenero, cook e book lovers » youtube.com/@i_tempestas

INGREDIENTI Per 12 frittelle: √ Q.B. olio di semi per friggere Per la maionese ai √ 12 fiori di Carota selvatica √ 100 g di farina 0 √ 150 ml di acqua frizzante fredda √ 1 pizzico di sale Kala Namak (sale nero) √ 1/2 cucchiaino di curcuma √ 1/2 cucchiaino di paprica affumicata mirtilli: √ 50 ml di latte di soia non zuccherato √ 100 ml di olio di semi di girasole √ 1 cucchiaino di senape delicata √ 1 cucchiaio di succo di limone √ 1/2 cucchiaino di sale Kala Namak √ 50 g di mirtilli occorrente √ padella per frittura √ carta assorbente √ termometro digitale √ frullatore a immersione

PROCEDIMENTO
1. Inizia dalla maionese: in un contenitore alto, versa il latte di soia, i mirtilli, la senape, il sale e il succo di limone. Inizia a frullare con un frullatore a immersione e versa l’olio a filo finché non si addensa. Assaggia e regola di sale o limone a piacere. Lascia riposare in frigorifero.
2. Prepara la pastella mescolando farina, sale e spezie. Aggiungi l’acqua frizzante fino a ottenere una consistenza fluida.
3. Lava delicatamente i fiori utilizzando una ciotolina con acqua fredda dove li immergerai più volte per poi asciugarli delicatamente.
4. Taglia lo stelo a 2 cm ed elimina le bratte.
5. Scalda l’olio a 160 gradi, immergi i fiori nella pastella e friggili fino a ottenere una bella doratura; ci vorrà un minuto, anche meno. Lascia sgocciolare su carta assorbente così da eliminare l’olio in eccesso.

TIPS & TRICKS
• Usa solo fiori sicuri e non trattati, raccolti lontano da fonti inquinanti.
• Ogni olio ha il suo punto di fumo e temperatura corretta per la frittura, leggi attentamente l’etichetta.
• Puoi sostituire i mirtilli con altri frutti di bosco o con del finocchietto. • Il sale Kala Namak serve per aromatizzare il piatto grazie al suo tipico odore di uovo; se non ce l’hai, usa quello normale.